Naming power: la forza del brand racchiuso in un nome.

Ci sono Brand conosciuti in tutto il mondo che non hanno bisogno di troppe presentazioni, perché basta semplicemente “nominarli” per comprendere il forte potere attrattivo racchiuso all’interno dei loro Naming. Oggi ti vogliamo parlare di 3 casi di successo e raccontarti la storia che riguarda proprio la scelta dei loro nomi.

1 – Ringo Boys: nuova musica per il palato!
Famosi in tutto il mondo per le loro cialde bicolore, una al cacao e una alla vaniglia unite insieme da un irresistibile strato di latte (o cioccolato), i biscotti Ringo nascono nei primi anni ’60, dopo un viaggio che il Sig. Mario Pavesi fece negli Stati Uniti.  Da tempo voleva affiancare ai Pavesini (destinati a un target più maturo) dei prodotti che attirassero i consumatori più giovani. Di qui la scelta del naming RINGO, un chiaro omaggio al popolarissimo batterista dei Beatles, molto seguito e in voga tra i ragazzi dell’epoca.

2 – Google: il successo nato per errore.
Forse non tutti sanno che il motore di ricerca più cliccato al mondo deve il suo successo a un errore di trascrizione durante la registrazione del naming. Si, hai capito bene, è stato per errore! I due fondatori Larry Page e Sergey Brin cercavano un nome che richiamasse al meglio la vastità della rete. Decisero allora di utilizzare googol, un termine coniato dal nipote del matematico statunitense Edward Kasner nel 1938 per indicare un 1 seguito da 100 zeri. Ma, al momento della registrazione, per distrazione scrissero la parola “Google”. Una loro collega li avvisò, ma ormai era troppo tardi per correggere l’errore.

3 – IKEA: la soluzione a un problema linguistico.
Ti sei chiesto cosa significa IKEA in lingua scandinava? Nulla, perché non ha alcun significato. Si tratta infatti dell’acronimo in cui sono racchiuse le iniziali del nome del suo fondatore Ingvar Kamprad (I + K), la fattoria di Elmtaryd in cui è cresciuto (E) e il villaggio di Agunnaryd vicino alla sua fattoria (A). Il naming IKEA nasce da una precisa strategia linguistica del suo fondatore che soffriva di dislessia. Di qui l’esigenza di connotare l’azienda e i suoi prodotti attraverso un sistema di denominazione che ruota attorno alla cultura scandinava.

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