Hai gli occhi sempre arrossati? Le articolazioni del braccio destro ti fanno male? Senti il tuo indice un po’ indolensito? Niente allarmismi, non è influenza, i tuoi sono i comuni sintomi di chi è stato contagiato dall’influenza dei social. Il consiglio del Dottor VPGD è di staccarti dal “black mirror” almeno per i prossimi dieci minuti e di riflettere su come puoi utilizzare questo fantastico mezzo nel miglior modo possibile, sfruttando le sue incredibili potenzialità di business, senza però farti prendere troppo la mano.
Dalla “febbre dei like” se ne può uscire, stai tranquillo! Già nell’ultimo anno, sicuramente te ne sarai accorto anche tu, gli stessi Big delle più famose piattaforme social, come Facebook e Instagram, hanno cominciato a testare alcuni “rimedi”, ad esempio quello di nascondere i conteggi dei like, proprio per evitare un impatto negativo sulla salute e benessere degli utenti, soprattutto dei più giovani e quindi maggiormente esposti a eventuali rischi.
Ti stai chiedendo se questa è la terapia giusta? Ad essere sinceri, non lo sappiamo, perchè non sono ancora noti i risultati di tale sperimentazione. L’unica cosa certa è che tale orientamento non nasce semplicemente da un atto di filantropia o di generosità delle Big Company verso le community on-line, quanto dalla constatazione che l’ambiente ad alto coinvolgimento ed engagement creato in tutti questi anni sulle loro piattaforme abbia portato al “burnout” di molti utenti.
I “like”, come ha recentemente affermato Howard Mittman, CEO di Bleacher Report, che gestisce molti degli account più popolari su Instagram “sono solo una piccola parte del mondo in cui valutiamo e monitoriamo il coinvolgimento attraverso i nostri social”. Ecco perché è importante andare oltre tale metrica: la vera popolarità e reputation online, non dipende dal numero dei like ricevuti, ma dalla relazione coltivata giorno dopo giorno e mantenuta post dopo post con i propri utenti.