L’arancia Rosaria rinfresca la sua comunicazione a tutto tondo.

Cosa c’è di meglio di una spremuta di arance fresche per prevenire l’influenza di questa stagione? Meglio ancora se si tratta di Rosaria, l’arancia rossa più conosciuta da tutti gli italiani. Il brand catanese divenuto ormai riconoscibile e affermato a livello nazionale, ha deciso di fare un passo avanti trovando il coraggio di “innovare” proprio in un segmento come quello dell’ortofrutta, da sempre molto legato ai valori tradizionali.

Per farlo ha scelto di comunicare con un personaggio fuori dal comune, Lio, l’elefante goloso di arance, protagonista della campagna integrata 2020, partita sulle reti Mediaset, Rai e Sky lo scorso gennaio.

Perché la scelta dell’elefante? La risposta è evidente: si tratta di un chiaro riferimento al territorio e in particolare alla famosa Fontana dell’Elefante, simbolo della città di Catania, che i catanesi chiamano affettuosamente “u Liotru”. A ispirare Lio, l’origine stessa della parola “arancia” che proviene dal sanscrito “nâga-rang’a” e significa “frutto preferito dagli elefanti”. Ma Lio va oltre la tradizione. È un personaggio anche molto moderno, simpatico e dispettoso, che ben incarna l’evoluzione dell’azienda.

Lio, infatti, è ghiotto di arance, che mangia a profusione seduto comodamente in salotto, davanti alla televisione. Ne è talmente goloso, che i padroni di casa, di ritorno dalla spesa, si domandino dove siano finite tutte le arance comprate!

Come afferma Aurelio Pannitteri, presidente di OP Rosaria, “la nuova campagna vuole segnare un deciso cambiamento rispetto al passato, emancipandosi da una visione troppo tradizionale della Sicilia”.  

Tale scelta è ben racchiusa anche nella pianificazione media che prevede, oltre stampa, radio e tv, un’articolata presenza sui social, incentrata su una nuova musica di genere trap, mirata a intercettare e fidelizzare la nuova fascia di pubblico in cui si collocano i giovani consumatori.

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