Campagne creative ad opera d’arte

Negli ultimi giorni il mondo della comunicazione è stato colpito da un forte terremoto mediatico a causa di una campagna non particolarmente gradita. Urla e panico tra i tantissimi addetti ai lavori hanno portato a galla tantissime questioni relative alla creatività e ai suoi limiti.

In tale sede, noi di VPGD abbiamo scelto di non voler commentare, né di associarci ad alcun “coro”, ma di spostare invece l’attenzione su alcune campagne creative realizzare ad arte che sono riuscite proprio laddove quest’ultima campagna non è riuscita: a colpire l’occhio e il cuore delle persone.

La prima storica e famosa campagna entrata nell’immaginario collettivo di tutti noi italiani è quella dell’Acqua Ferrarelle, l’effervescente naturale. Chi di voi non se la ricorda? Impossibile infatti dimenticare il claim “Liscia? Gassata? O Ferrarelle?” che accompagnava gli altrettanto indimenticabili ritratti della Monnalisa con un’acconciatura diversa da quella naturale che noi tutti conosciamo. Perché la Ferrarelle è perfetta esattamente come lo è la nostra Gioconda: naturalmente effervescente, senza alterare né aggiungere nulla.

L’idea di accostare il claim ad un capolavoro dell’arte famoso per il suo volto enigmatico non è stata solo geniale, ma strategicamente ben mirata: infatti il suo significato non lascia a interpretazioni, né trae in inganno.

Altra campagna di successo che ha preso ispirazione dal mondo dell’arte è quella ideata dal Gruppo Coca-Cola. Si tratta di un nuovo spot globale appropriatamente chiamato “Masterpiece”.

Nel film un gruppo di studenti al museo sono impegnati a copiare le varie opere esposte, tranne uno che sembra essere privo di ispirazione. A un tratto un quadro cubista estrae dalla tela la Coca-Cola dipinta da Warhol e inizia a prendere vita una danza, con quadri e statue che si lanciano la bottiglia. Che dire? Un vero capolavoro di creatività realizzato ad arte.

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