Le campagne pubblicitarie più scottanti di sempre

Sui social, come abbiamo detto in apertura di questa newsletter, una parola sbagliata, persino un hashtag mal calibrato, possono scatenare un vero incendio.

In comunicazione, infatti, non tutte le campagne vanno come previsto: alcune partono e poi in pochissimo tempo si trasformano in boomerang creativi. In questo articolo analizzeremo alcuni casi abbastanza famosi che hanno fatto clamore per scelte azzardate o semplicemente per poca attenzione sulla possibile percezione del pubblico. E quando l’incendio cresce, non basta un bicchier d’acqua a spegnerlo!

Il primo caso è quello di Pepsi che nel 2017 ha lanciato la campagna pubblicitaria con la modella Kendall Jenner, intitolata “Live for Now Moments Anthem”. L’intento era trasmettere un messaggio di unità e pace, toccando temi sociali molto sentiti dai giovani. Peccato però che qualcosa sia andato storto, suscitando numerose critiche e proteste che hanno costretto il brand a ritirare la campagna in brevissimo tempo.

Altro caso, questa volta tutto italiano, è stato quello di Pandora, il famoso marchio di gioielli che nel 2017 ha lanciato una campagna affissioni che si è dimostrata un vero flop comunicativo. Non te la ricordi? Abbiamo qui selezionato uno dei visual per rinfrescarti la memoria.

Se a leggerla qualcosa ti “suona” un po’ vintage e sessista, beh tranquillo perché non sei l’unico ad averlo pensato. Anzi, possiamo tranquillamente dire che la reazione di massa è stata non prenderla affatto bene! Questa campagna ha infatti scatenato una valanga di critiche e polemiche, in un’epoca in cui, purtroppo, le donne continuano a lottare per la parità di genere. E quando la pubblicità torna indietro, ricorda, che il pubblico non perdona!

Ultima campagna “bruciata” è infine quella di Heineken che nel 2018 ha deciso di lanciare una nuova linea di birre a basso contenuto calorico. Che figata di idea, penserai. E qui ti vogliamo. Nello spot, a un certo punto il bartender fa scivolare una bottiglia lungo il bancone, passando davanti a diverse persone di colore, per fermarsi davanti a una donna di pelle chiara, accompagnata dal messaggio “Sometimes, Lighter is Better”.

È stata proprio la parola “lighter” a scatenare l’ira del pubblico, in quanto il termine non significa solo più leggero in termine di calorie, ma anche più chiaro. Associato al colore della pelle, è stata infatti percepita come un’espressione razzista.

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