L’Intelligenza Artificiale Generativa sta rivoluzionando interi comparti, compreso quello pubblicitario, in cui sta dimostrando il suo incredibile potenziale per lo più nel campo della generazione dei contenuti, della personalizzazione degli annunci e dell’automazione. Tuttavia, mentre i suoi progressi accelerano a una velocità senza precedenti, molti si interrogano più che legittimamente sui rischi collegati a un uso indiscriminato e soprattutto sui limiti dell’AI nei settori artistici e creativi, dove genio, creatività, sensibilità e immaginazione umana restano, almeno per ora, insostituibili!
Questo mese abbiamo preparato un breve “carosello” con tutti i casi degni (e non) di nota, per aiutarti a comprendere qual è il potenziale ma soprattutto il limite dell’AI nella creazione delle campagne pubblicitarie. Buona visione.
Il primo caso di cui vogliamo parlarti riguarda il brand Coca-Cola che lo scorso Natale ha scelto le nuove tecnologie AI per la creazione di tre filmati. Dato che siamo a marzo, sicuramente li avrai visti anche tu, molto probabilmente in rete o sulle piattaforme social, dove proprio in quei giorni si è aperto un acceso dibattito tra i consumatori e gli addetti ai lavori.
Nonostante i tre filmati fossero ispirati all’iconico spot del 1995 “Holidays are coming”, l’esperimento infatti non è affatto piaciuto a parecchi consumatori che hanno criticato la resa troppo superficiale e innaturale dei video.
Altro caso che merita una riflessione sull’uso “intelligente” di AI, è la campagna pubblicitaria di BeRebel, azienda specializzata nello sviluppo di soluzioni assicurative avanzate grazie all’utilizzo dell’intelligenza artificiale.
La campagna si intitola “Intelligenza Reale” e si fonda sul concetto di personalizzazione e innovazione, presentando il confronto tra le potenzialità quasi magiche dell’AI e i vantaggi concreti che essa offre nella vita quotidiana degli utenti.