Quanto costa fare una campagna pubblicitaria con un’agenzia

Una campagna pubblicitaria ben strutturata è uno degli strumenti più potenti che un brand possa utilizzare per affermarsi sul mercato, rafforzare la propria immagine e generare vendite. Non si tratta solo di promuovere un prodotto o un servizio, ma di costruire una connessione con il pubblico, di trasmettere valori e di lasciare un’impronta memorabile.

Per realizzare una campagna pubblicitaria le opzioni a disposizione delle aziende sono incredibilmente varie. La nostra agenzia pubblicitaria supporta i brand e le PMI nella creazione di campagne multicanale ad alto impatto e visibilità. Si spazia dalle forme tradizionali come la pubblicità in TV, radio, carta stampata e affissioni outdoor, a quelle su canali digitali come le campagne social, l’influencer marketing e il programmatic advertising. Ogni tipo di media ha il proprio ruolo e, se sapientemente combinato in una pianificazione olistica, può moltiplicare l’efficacia della campagna.

Tuttavia, una delle domande cruciali che maggiormente si pongono imprenditori e brand manager resta la seguente: quanto costa una campagna pubblicitaria realizzata da un’agenzia?

Cosa determina il costo di una campagna pubblicitaria

Determinare a priori l’investimento pubblicitario necessario per promuovere un prodotto o un servizio è piuttosto difficile. Infatti, i costi delle campagne pubblicitarie variano in base a diversi fattori, che influenzano la complessità, la portata e il tipo di approccio da adottare. Il processo che porta alla realizzazione di una campagna è lungo e articolato, coinvolge diversi attori, evolve in maniera non sempre lineare, integrando ragionamenti e riflessioni che abbracciano le diverse fasi di un continuum che possiamo immaginare come segue:

Dalla pianificazione agli obiettivi: l’agenzia raccoglie il brief

La fase di pianificazione di una campagna pubblicitaria rappresenta il fondamento su cui si costruiscono tutte le attività successive. Questa fase si basa sul brief fornito dal cliente, che contiene informazioni essenziali come:

  • gli obiettivi
  • il target di riferimento
  • i messaggi chiave da trasmettere

È qui che l’agenzia deve tradurre le aspettative del cliente in una strategia operativa concreta, scegliendo i canali, le tattiche e le creatività più adeguate.

Gli obiettivi stabiliti determinano il tipo di investimento necessario. Ogni obiettivo richiede strategie specifiche, e ognuna di queste ha un impatto diverso sul costo complessivo della campagna.

Obiettivo

Strategia

Impatto sui costi

Brand Awareness (visibilità)

Se l’obiettivo è costruire o migliorare la notorietà del brand, si prediligono canali con un ampio reach come TV, display advertising o campagne social su larga scala.

La necessità di coprire un pubblico ampio richiede investimenti significativi in termini di spazi pubblicitari (soprattutto sui media tradizionali) e creatività di alta qualità per catturare l'attenzione. Più grande è l’audience, maggiore sarà il budget necessario.

Engagement (coinvolgimento)

Campagne pensate per far interagire attivamente il pubblico con il brand richiedono contenuti ad alto impatto, come video interattivi, challenge sui social o concorsi online.

Contenuti interattivi o gamification possono essere costosi da sviluppare, e l’uso di influencer o partnership per amplificare il messaggio può far aumentare i costi operativi.

Lead Generation (raccolta contatti)

Questo obiettivo richiede campagne più mirate (es. Google Ads, Facebook Ads con focus su conversioni) e landing page ottimizzate per raccogliere i dati degli utenti.

Campagne di lead generation spesso richiedono un budget maggiore per l’ottimizzazione costante, dato che il costo per lead (CPL) può variare in base alla qualità del target e alla competizione sui canali digitali.

Conversion Rate Optimization (vendite o iscrizioni)

Qui si lavora su retargeting, remarketing e campagne e-mail personalizzate, oltre a ottimizzare costantemente le creatività per aumentare il tasso di conversione.

Gli strumenti per tracciare e ottimizzare le conversioni sono costosi. Inoltre, il focus su metriche come il ritorno sulla spesa pubblicitaria (ROAS) richiede un investimento continuo per migliorare l’efficienza delle campagne.

Pubblico da raggiungere: incide sul costo della campagna pubblicitaria?

La definizione della target audience è un fattore critico che incide direttamente sui costi di una campagna pubblicitaria. Innanzitutto, l’ampiezza del target che intendiamo raggiungere ha impatto diretto sul costo pubblicitario:

  • Se si vuole raggiungere un reach ampio (pubblico molto vasto a cui esporre la pubblicità, come persone adulte tra i 18 e i 65 anni) è necessario utilizzare mezzi ad ampio raggio come TV, radio, stampa o piattaforme social che garantiscono una vasta copertura. Di conseguenza, l’impatto sui costi sarà alto;
  • Raggiungere un pubblico di nicchia o ristretto (per esempio donne tra i 30 e i 40 anni che vivono in città e amano il fitness) indirizzerà verso campagne social altamente targetizzate o pubblicità programmatica. Sebbene il reach sia inferiore rispetto ad un target ampio ciò non si tradurrà automaticamente in costi inferiore, anzi, il raggiungimento di un target di nicchia su piattaforme come LinkedIn o attraverso annunci display segmentati può essere più costoso in termini di costo per click (CPC) o costo per mille (CPM), perché richiede tecnologie avanzate di targeting.

Un altro aspetto fondamentale è se la campagna è destinata a un pubblico globale o locale: campagne su scala globale richiedono maggiori investimenti per coprire una base di utenti ampia in diverse lingue e culture, perciò comportano spese significative in traduzioni, adattamento delle creatività, oltre al costo dei media.

Come i canali pubblicitari influenzano il costo

La scelta dei canali da utilizzare in una campagna pubblicitaria è una conseguenza diretta sia degli obiettivi prefissati sia della target audience identificata. Ogni canale ha un potenziale differente in termini di reach, precisione del targeting e costi associati. La combinazione di questi fattori determina l’efficacia della campagna e l’allocazione del budget.

Se l’obiettivo è la brand awareness per poter aumentare la notorietà del marchio, sono da preferire canali che garantiscono una copertura ampia:

  • TV e radio: sono perfetti per un pubblico ampio e non segmentato (es. famiglie o consumatori generalisti). Tuttavia, questi canali hanno costi elevati (specialmente in prima serata o in programmi di grande popolarità) e sono poco adatti per un targeting preciso.
  • Out-of-home (OOH): cartellonistica e digital signage nelle aree urbane ad alta affluenza. Questi mezzi hanno costi variabili a seconda della location e del formato (digitale o statico).
  • Facebook e Instagram: entrambi offrono la possibilità di segmentare il target, ma mantengono la capacità di raggiungere un pubblico molto vasto. Su questi canali, il costo può variare in base alla nicchia di mercato e alla qualità della creatività utilizzata.

Gli obiettivi di lead generation richiedono canali più mirati che facilitano l’interazione e la raccolta di dati:

  • Google Ads (Search e Display): la pubblicità basata su intenti di ricerca (Search Ads) è ideale per obiettivi di performance perché permette di intercettare gli utenti nel momento in cui cercano attivamente informazioni o prodotti. Tuttavia, il costo per click (CPC) può essere elevato in settori competitivi.
  • LinkedIn Ads: per la lead generation nel B2B, LinkedIn è un canale estremamente efficace, anche se con costi superiori rispetto ad altre piattaforme social. È adatto per targeting specifici come manager, imprenditori o professionisti in settori tecnici.

Mentre se un brand intende aumentare le vendite o le conversioni dirette, servono canali che facilitano il retargeting e l’interazione immediata:

  • E-mail marketing e automazioni: una delle tattiche con il miglior ritorno sull’investimento (ROI) per le conversioni. Tuttavia, richiede una buona lista di contatti e piattaforme di automazione che comportano costi di abbonamento.
  • Social commerce (es. Facebook Shops, Instagram Shopping): ideale per generare vendite dirette sui social media, con costi proporzionali al traffico e alla concorrenza sulla piattaforma.
  • Google Shopping Ads: specifico per l’e-commerce, permette di mostrare prodotti direttamente nei risultati di ricerca, con un CPC solitamente elevato ma ottimi tassi di conversione per gli acquisti.

Content marketing ed Execution: la creatività impatta sul costo di una campagna pubblicitaria

La creatività e il deploy (distribuzione e messa in esecuzione della campagna) sono elementi fondamentali per il successo di una campagna pubblicitaria e hanno un impatto significativo sul costo complessivo. Questi due aspetti sono interconnessi: un buon lavoro di content marketing può migliorare l’efficacia della campagna, ma richiede risorse specializzate e strumenti adeguati per essere implementata correttamente.

In primo luogo, è bene mettere in conto che affidarsi a un’agenzia creativa o a professionisti di alto livello (designer, videomaker, copywriter) comporta costi più alti. Tuttavia, una creatività ben fatta può aumentare la memorabilità e l’efficacia della campagna, migliorando il ritorno sull’investimento (ROI). Se la campagna prevede la partecipazione di celebrità o influencer, i costi di produzione aumentano considerevolmente. Gli influencer vengono compensati in base alla loro popolarità e al reach che garantiscono.

Il deploy riguarda la fase di esecuzione e distribuzione delle creatività sui diversi canali. È una fase tecnica e operativa che può variare in complessità e quindi in costi. Le campagne distribuite su più canali (ad esempio TV, social media, web e cartellonistica) richiedono un coordinamento maggiore e spesso anche strumenti di gestione centralizzata che aumentano il costo del deploy.

  • Per garantire che la campagna venga monitorata correttamente, è necessario integrare strumenti di tracciamento (come Google Analytics, pixel di Facebook o tracciatori per le conversioni). La configurazione tecnica di questi strumenti ha un costo, specialmente se richiede il coinvolgimento di sviluppatori o esperti di marketing digitale.
  • La distribuzione della creatività può avvenire manualmente (es. caricamento di creatività su piattaforme come Facebook Ads o Google Ads) oppure in maniera automatizzata, attraverso piattaforme di gestione delle campagne (come DSP o software di programmatic advertising). L’automazione, pur migliorando l’efficienza e permettendo un targeting più preciso, ha costi aggiuntivi legati all’uso di tecnologie avanzate.

Modelli di costo per canale e misurazione del ROI

Ogni canale ha un modello di costo diverso, che può influenzare significativamente il budget complessivo della campagna.

Modello di costo

Considerazioni

Costo per mille impressioni (CPM)

Viene utilizzato principalmente nei canali digitali (Facebook Ads, Google Display, LinkedIn).
Il CPM può variare notevolmente in base al target e alla concorrenza, ma mediamente oscilla tra i 5 e i 15 euro per mille impressioni, con picchi per audience molto ambite.

Costo per click (CPC)

Utilizzato in Google Ads (Search), LinkedIn Ads, e Facebook Ads. In Google Ads, il CPC può variare da pochi centesimi a diversi euro, a seconda delle parole chiave e della concorrenza. Settori come assicurazioni, finanza o legale hanno CPC elevatissimi (anche oltre i 20 euro per click).

Flat rate o acquisto di spazio

Canali tradizionali come la TV o la stampa usano spesso tariffe fisse. Ad esempio, una campagna TV nazionale può costare decine di migliaia di euro per pochi secondi di trasmissione, mentre uno spot radiofonico ha costi inferiori ma sempre fissi.

La fase di monitoraggio è cruciale per misurare e ottimizzare l’efficacia di una campagna pubblicitaria.

Per quanto riguarda i canali digitali, come Google Ads, Facebook Ads o LinkedIn Ads, si hanno a disposizione strumenti avanzati per monitorare metriche in tempo reale (CTR, CPC, conversioni), consentendo di fare A/B testing, ottimizzare creatività e cambiare target durante l’esecuzione della campagna. Monitorare costantemente le performance della campagna consente di identificare quali formati, canali o segmenti stanno performando meglio. Le piattaforme menzionate offrono questa possibilità di ottimizzazione in tempo reale permette di riallocare il budget su segmenti o formati più performanti, massimizzando l’efficienza della spesa pubblicitaria. Di conseguenza, anche se il costo iniziale può sembrare alto, l’ottimizzazione continua offre un miglior ritorno sull’investimento (ROI), riducendo lo spreco di risorse su strategie meno efficaci.

Tutt’altro discorso va fatto per i media tradizionali (TV, radio, stampa). Sebbene abbiano costi elevati e non offrano la precisione di targeting dei canali digitali, i media tradizionali possono garantire un’ampia copertura e creare un impatto significativo sulla brand awareness. Tuttavia, il monitoraggio è meno immediato e dettagliato, rendendo difficile misurare il ROI con precisione e in tempo reale. Non esiste la stessa possibilità di riallocare il budget o ottimizzare i messaggi durante l’esecuzione, il che può comportare costi fissi più elevati senza la garanzia di un rendimento ottimale.

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